Cenni storici
Da "De Septaria" di
Giancarlo Emiliani
COSA SI INTENDE PER SEPTARIA
Anche se non è stato purtroppo
possibile individuare l'autore che per primo ha usato il termine septaria
in modo tale da conoscere esattamente cosa significasse per lui ed a quali
formazioni si riferisse, si cercherà di ovviare a questa lacuna con una serie di
deduzioni e con l'interpretazione delle definizioni, che vengono qui sotto
riportate, attribuite nel corso degl'anni a questi "sassi" da vari autori.
DEFINIZIONE DI SEPTARIA NEI SECOLI
15?? ULISSE ALDROVANDI
Resta da dire che anche le
figure matematiche talvolta sono state scritte dalla natura nel marmo:
infatti in questa tavola mostriamo il marmo ridotto in un certo modo a forma
di sfera o piuttosto nella forma di quel corpo che i Platonici chiamano
regolare perchè si dice che è formato da 12 pentagoni, sebbene in questo
marmo appaiano figure simili non uniformi nè uguali ma quasi ineguali e
diverse, infatti i vari angoli sono formati dai loro termini e da fasci:
perciò si vedono alcune figure trigone, altre tetragone, altre pentagone e
così di seguito come si può osservare nell'immagine che abbiamo davanti.
(Ambrosius B. - Musaeum
Metallicum Ulissys Aldrovandi,Tip.Ferroni - 1648; p. 767 - 768)
1664 ATHANASIUS KIRCHER
Come vedi, si dimostrerà poi
che la Natura ha fatto nel marmo il dodecaedro ABCD, figura con 12 lati,
sebbene (se è permesso scherzare) per mancanza di compasso, con una
rudimentale penna ha tracciato sia le linee sia i cerchi nella forma non
esatta di grandi pentagoni, tuttavia ha fatto quello che ha potuto......
( Kircher A. - Mundi
Subterranei, J. Jansfoniumet E. Weyerstraten - 1664; p. 28-29)
1816 EUGENIO MELCHIORRE-LUIGI PATRIN
"Si è dato il nome di
ludus-helmontii a certe masse pietrose calcari,o marnose, che si trovano
negli strati d'argilla, comunemente cariche d'ossido di ferro: erano
riguardate siccome uno scherzo di Natura. Esse hanno la forma d'un pane
rotondo, e sono d'un color bruno. Il loro volume varia da 4 pollici e due
piedi di diametro; ma quelle, che nello stesso giacimento, hanno un volume
pressappoco uguale. Il taglio trasversale dei ludus, offre nel loro
interno un ammasso di prismi poligoni, simili in piccolo a quelli delle basi
di basalti. L'intervallo che le separa è tappezzato di cristallizzazioni di
spato calcare in piccoli rombi incastrati fra loro, e disposti per istrati,
talvolta un pò differenti. Sonovi varietà di ludus, nelle quali
queste cristallizzazioni di spato calcare si mostrano alla lor superficie, e
formano specie di cordoni, che sporgono di un mezzo pollice: questi cordoni
rappresentano una reticella, le cui maglie hanno quattro o cinque lati, come
i prismi della parte interiore. Ma questa varietà è puramente accidentale;
sono ludus dai quali s'è staccata la crosta superiore. Si veggono i
ludus formare starti continui fra i banchi di marne o d'argilla, dove
sono posti gli uni accanto agli latri come pani entro un forno; e quantuque
non offrino, ciascuno da per se, una struttura geometricamente
regolare, pure se si consideri la disposizione generale e la perfetta
somiglianza, che hanno fra loro quelli dello stesso strato, non potrebbesi
credere, ch'essi fossero il prodotto del puro caso; ed è probabile, che
siavi un principio attivo qualunque, che abbia determinata la lor
formazione."
(Patrin E. M.-L. - Storia
naturale dei minerali, dai Torchi del Majno - 1816;p. 143-145)
1884 LUIGI BOMBICCI
"Altre pietre, pur conformate
a globe elissoidali, ovoide o discoidi, ci parranno serrate in una rete di
cordicelle a larghe maglie, irregolarmente poligone per lo più biancastre e
dure; mentre altre, scavate su tutta quanta la loro superficie da incavi che
paiano fatti da tronchi di piramidi irregolarissime, e contornati da
semplici diaframmi pianeggianti ci ricorderanno l'apparenza di un favo di
vespe. sono le cosidette Septarie o Pietre geometriche , i Ludus Elmontii
degli antichi naturalisti."
(Bombicci L. - Mineralogia
generale, a cura di P.Vinassa De Regny, Manuali Hoepli - 1918; p. 27)
1968 Marcello Manzoni
"SEPTARIA (septaria) SED.
STRUTTURA SEDIMENTARIA SECONDARIA, a forma subglobosadi marne o argille
cementate, attraversata da vene di calcite o d'alabastro pieno, incrociate,
sporgenti in superficie, derivate dal riempimento di fratture. Spesso una
geode ne occupa il centro,"
(Manzoni M. - Dizionario di
geologia, Ed Zanichelli - 1968; p 165)
1968 da ENCICLOPEDIA ITALIANA DELLE
SCIENZE - De Agostini
"Un tipo non comune di
concrezioni associate con rocce argillose sono le SEPTATIE; hanno forma
globosa o appiattita, dimensioni talora notevoli (oltre u1 m. di diametro),
e sono composte da un calcare argilloso attraversato da una rete di vene
riempite da calcite pura, spesso concrezionate. Le vene vengono interpretate
come fessure disseccamento di un originario gel calcareo-alluminoso prodotto
durante la diagenesi, successivamente riempite da calcite.
(AA.VV. - Enciclopedia
Italiana delle Scienze: Minerali e Rocce, De Agostini - 1968; p. 471)
1978 GIORGIO DALRIO
"Per
septaria intendiamo un corpo
generalmente subsferico di natura calcarea suddivisa da fenditure riempite
parzialmente o completamente da prodotti di precipitazione chimica. A tale
genere di reperti sono riconducibili anche le concrezioni septate di
alcuni autorie le strutture melikarie del Pettijohn."
(Dalrio G. Studi sulle
septarie dell'Appennino emiliano, Soc. Ist. Sc. Nat. Museo Civ. Stor. Nat.
Milano - 1978; p. 3-4)
1989 JOHN L. ROBERTS
"Alcune concrezioni formano
strutture note come septarie (dal latino septum, barriera, setto),
nelle quali una serie complessa di fessure radiali e concentriche è riempite
da materiale cristallino, spesso calcite o siderite. Queste fratture si
formano, evidentemente, come effetto della contrazione che accompagna la
perdite d'acqua del materiale a grana fine che va a formare le
concrezioni."
(Roberts J. L. - Guida alle
strutture geologiche, Franco Muzio Editore - 1991; p. 66)
1991 ERBERTO TEALDI
"SEPTARIA - struttura
sedimentaria secondaria rappresentata da concrezioni o noduli di forma
subglobosa e dimensioni variabili da pochi cm. ad oltre un metro di
diametro, costituite essenzialmente da marne ed argille cementate.
All'interno, le septarie sono caratterizzate da vene e fessure
concentriche, talvolta radiali, spesso con le cavità centrali
cristallizzate. I minerali che vi si rinvengono sono esenzialmente calcite e
barite, più raramente gesso, quarzo, marcasite, limonite, vivianite, ossidi
di Mn. Sono sempre fluorescenti. In Italia si rinvengono ad esempio
nell'Appennino Centrale, sia sul versante emiliano che, in minor misura, su
quello toscano."
(Tealdi E. - Mineralogia e
Geologia: Vocabolario, Gruppo Mineralogico Lombardo e altri - 1991; p.187)
|