Calcari di Monte S. Michele

 

 

 

Il quadro geologico

Dal "P.I.A.E. Piano delle attività estrattive del comune di Montecreto"

 

FORMAZIONI GEOLOGICHE INTERESSATE

 

Regione Emilia Romagna - Carta geologica d’Italia - 2005:

 

MSM – Marne di San Michele

 

Le Marne di San Michele appartengono all'Unità Sestola-Vidiciatico, dapprima accavallatesi sulle

Arenarie di M. Cervarola e da queste ulteriormente sovrascorse, in un generale accavallamento di scaglie verso ENE.

Infatti molto spesso l'unità si sovrappone tettonicamente alle Arenarie di M. Cervarola ed affiora lungo il margine nord-orientale di queste; in alcuni casi, come in quello dell'area in esame, le Arenarie di

M. Cervarola hanno sopravanzato, lungo superfici suborizzontali, il limite interno dell'Unità.

Marne di San Michele sono costituite da marne con intercalazioni arenacee interessate da un fitto reticolo di fratture, in buona parte di tipo compressivo, che suddividono la roccia in prismi e scaglie sia a livello millimetrico-centimetrico che decimetrico-metrico; si presentano di colore grigio chiaro alla rottura, con alterazioni giallognole e patine manganesifere. Le marne, dure e scheggiose, costituiscono un termine abbastanza omogeneo pur variando in contenuto di carbonati, per altro sempre piuttosto basso, ed in silt e sabbia, nonché per la presenza o meno di intercalazioni argillose ed arenacee.

 

LOCALITA'

Monte San Michele

 

Sezioni C. T. R. : 236090 "Montecreto"

 

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Da "I beni geologici della provincia di Modena"

 

 

L'affioramento delle Arenarie del M. Cervarola:

il Membro del Rio Muschioso (Torre degli Amoretti) e il Membro del Fosso Campamparda.

I rapporti con l'Unità di Sestola - Vidiciatico (M. Ventasso) a valle della diga di Fontanaluccia

 

 

Nel versante destro del T. Dolo, a sud di Rovolo, da Gazzano (presso la diga ENEL di Fontanaluccia) sino al Mulino di Morsiano, per alcune centinaia di metri, anche se in modo non continuo, affiorano rocce, prevalentemente areniti, stratificate, di colore grigio- marrone piuttosto scuro; esse sono ben osservabili percorrendo la strada che decorre sul versante sinistro e che porta alla diga. Le areniti rappresentano il membro di rio Muschioso (o degli Amoretti) e quello del Fosso Campamparda, appartenenti alle Arenarie del M. Cervarola.

Il membro del Rio Muschioso (o degli Amoretti) affiora in corrispondenza dell' alveo dell' omonimo corso d' acqua: osservazioni ravvicinate sono possibili presso il ponte che lo attraversa. Esso è costituito in prevalenza da torbiditi arenacee a grana medio-grossolana, in grosse bancate e con sottili e discontinui orizzonti pelitici.

Poco a valle del ponte, una faglia subverticale estensiva mette a contatto questi litotipi con il membro del Fosso Campamparda, che affiora, stratigraficamente sovrapposto al precedente, per un lungo tratto della strada. Questo secondo membro è costituito in torbiditi in strati da sottili a sottilissimi, con la porzione pelitica piuttosto potente. A questa facies sottile s'intercalano anche orizzonti caratterizzati da strati mediamente spessi, in qualche caso a grana grossolana.

Dal punto di vista paleoambientale la successione verticale dei due membri indica chiaramente una progressiva diminuzione degli apporti detritici, la quale può essere messa in relazione con una disattivazione degli apparati distributori, oppure con uno spostamento (probabilmente verso aree  più esterne) del depocentro del bacino. Ambedue i membri sono dubitativamente attributi al burdigalliano (Miocene inferiore).

Sopra ai due membri delle arenarie del M. Cervarola con un contatto sub orizzontale interpretato come tettonico, nella parte alta della scarpata a monte della strada, marne e siltiti scheggiose grigie, con sottili strati di areniti finissime. Questi litotipi sono attribuiti alle siltiti dei Poggi di Fontanaluccia, una formazione che sottosta stratificamente alle stesse Arenarie di M. Cervarola. Le siltiti sono Quindi, interpretate come scaglie poste alla base dell'Unità tettonica Sestola-Vidiciatico. Il contatto tettonico, che limita superiormente le Arenarie di M. Cervarola verso nord, affiora lungo la strada ad ovest della località Pezzuola. In questo punto, la natura del contatto rimane piuttosto incerta, in quanto non sono rilevabili strutture tettoniche evidenti, mentre un forte parallelismo contraddistingue il limite tra le due formazioni, che presentano facies contigue e potenzialmente transizionali, rappresentare il tetto locale della successione delle Arenarie dal M. Cervarola.

Negli affioramenti delle Arenarie del M. Cervarola, sempre lungo la scarpata stradale, è possibile osservare thrusts di rigetto metrico e sistemi coniugati di fratture, compatibili per geometrie e cinematica con gli indicatori di movimento, misurati sul thrusts basale dell'Unità tettonica Sestola-Vidiciatico.

L'affioramento è uno dei pochi facilmente accessibile ove si possono osservare i passaggi stratigrafici entro le varie litofacies delle Arenarie del M. Cervarola. Le deformazioni tettoniche fragili di questa formazione e il contatto tettonico superiore con i terreni dell'Unità tettonica Sestola-Vidiciatico, risultano, inoltre, di particolare interesse.

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