Cava "Tana della Volpe"

 

Da "Atti Ticinensi di Scienze della Terra Vol. 42 (2001)"

 

L’UNITA’ STRATIGRAFICO-STRUTTURALE SAMOGGIA (LIGURIDI ESTERNE) DELL’APPENNINO

BOLOGNESE E MODENESE: DATI STRATIGRAFICI E CONSIDERAZIONI PALEOGEOGRAFICHE

 

F. PANINI (1),  C. FIORONI (1),  G. BETTELLI (1)  &   C.MONDANI (1) 

   

RIASSUNTO

Tra le unità litostratigrafiche liguri esterne che affiorano al confine tra le province di Modena e Bologna, lungo il versante padano dell’Appennino settentrionale, sono state distinte e cartografate alcune formazioni appartenentiad un’unità stratigrafic strutturale o tettonica (Samoggia) costituita in prevalenza da depositi varicolorati a dominante argillosa ed a struttura tettonitica (Argille varicolori della Val Samoggia) e da torbiditi silicoclastiche e carbonatiche (formazione del T. Ghiaietta), ambedue di età cretacea. Ad esse si aggiunge una successione stratigrafica di età terziaria (Successione della Val Lavino) che le sovrastava stratigraficamente, probabilmente in discontinuità. Tale successione è costituita da peliti varicolorate (Formazione di Poggio) e da un potente corpo torbiditico (Formazione di Savigno). Quest’ultimo è stato suddiviso in due membri(Membro di Villa e Membro di S. Prospero), rispettivamente caratterizzati da prevalenti torbiditi silicoclastiche e dalla presenza significativa di torbiditi carbonatiche. Entro la Formazione di Poggio sono stati distinti come membro informale (membro del Rio delle Praterie) anche più o meno potenti depositi di brecce argillose poligeniche derivate da colate miste di fango e detrito di materiali liguri più antichi.I dati biostratigrafici relativi ai nannofossili calcarei permettono di attribuire la formazione del T. Ghiaietta al Maastrichtiano ed in particolare all’intervallo compreso tra le biozone NC 20 e NC 23. Entro la Formazione di Poggio sono state invece riconosciute associazioni indicanti un’età eocenica inferiore e media compresa tra le biozone NP12 e NP14.                                     La Formazione di Savigno, campionata lungo 8 sezioni stratigrafiche, ha fornito età comprese entro le biozone NP13 e NP14, corrispondenti alla parte alta dell’Ypresiano e a quella inferiore del Luteziano.

Sulla base dei dati biostratigrafici raccolti e di quelli presenti in letteratura su unità litostratigrafiche analoghe in altre aree appenniniche, vengono discussi i possibili rapporti stratigrafici tra le formazioni di Poggio e di Savigno, anche a scala regionale.

Le brecce argillose poligeniche (membro del Rio delle Praterie) presenti alla base (in discordanza sulle formazioni cretacee) o entro la Formazione di Poggio sono probabilmente la risposta sedimentaria ad una fase deformativa di età eocenica inferiore o media che ha rimobilizzato parti del substrato stratigrafico della Successione della Val Lavino prima, o durante, la sedimentazione della stessa. Tale fase deformativa è antecedente alla fase ligure s.s. Auctt. (Eocene medio) e ne può rappresentare uno stadio precoce che interessò porzioni del Dominio ligure più esterno.

Sulla base di considerazioni stratigrafiche e litologiche vengono inoltre discusse ed analizzate le differenze e le similitudini della Successione della Val Lavino con altre successioni terziarie appenniniche (Dosso-Farini, Val Luretta-Marne Rosate, M. Morello e M. Sporno). Sono infine sottolineate e discusse le implicazioni di carattere paleogeografico e gli originari rapporti tra i depositi dell’Unità stratigrafico-strutturale Samoggia e quelli di altre successioni torbiditiche cretaceo-paleogeniche dell’Appennino modenese e bolognese (Unità tettoniche Morello, Cassio e Monghidoro).

 

Formazione di poggio membro di rio delle praterie

Raggruppamento: argille varicolori liguri esterne

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