Medola e il suo lago

 

 

Il 23 dicembre del 1959, dopo un periodo di maltempo insistente, si mise in movimento la frana di Tolara, che, scendendo da Monte Modino e incuneandosi tra Poggio Medola e il monte Calvario chiuse il torrente Dragone cosi che a monte della strozzatura, creata dalla frana sul torrente, si formò un lago di piccole dimensioni, che  coprì la piana a valle del Poggio Medola. Il fenomeno fece si che si depositò uno strato di ghiaia di notevole spessore che raggiunse, in alcuni punti, i 5 m di spessore.

Nel riprendersi poi il corso originale, il torrente, riportò alla luce una miriade di rocce, depositate nel corso degli anni, di notevole interesse mineralogico cristallografico. Oltre ai calcari e alle arenarie della alta valle, si trova tutta una serie di rocce ofiolitiche (diabasi, serpentiniti, gabbri, idrotermaliti ecc.) sulle quali si possono rinvenire minerali cristallizzati.

 

Le frane di Monte Modino

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La Prehnite, incrosta le rocce che formano i cinghi a contatto con il letto del fiume, è di forma mammellonare, a volte anche cristallizzata in minuti cristalli piatti prismatici, di un bel colore verde.

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La Datolite si trova, molto di frequente, associata alla Prehnite. Nei massi che si trovano a livello del torrente, si può trovare della campionatura con belle cristallizzazioni anche di buone dimensioni.

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La Calcite si trova sia su diabase che su calcare, è spesso associata alla Prehnite e alla Datolite ma non è quasi mai cristallizzata, di solito riempie le vene e spesso è anche compenetrata. Meglio cercare nei massi di deposito. In un masso costituito da breccia ofiolitica trovai alcune belle druse con belle cristallizzazioni scalenoedriche.

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La Barite estratta per acidatura da un masso di arenaria micacea, immersa in una vena di Calcite compatta, bianca piatta romboedrica con cristalli microscopici ma ben formati.

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La Millerite trovata per caso in un sasso idrotermalitico di piccole dimensioni, con le geodi cristallizzate piene di argilla e abbastanza difficile da ripulire, In queste geodi spiccano a volte ciuffi giallo argenteo.

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La Pirite, trovata anch'essa in un sasso identico al precedente, cubica microcristallina con i cristalli sparsi un po' ovunque nelle geodi della idrotermalite. Si conosce anche il ritrovamento di una pirite di dimensioni in cm 15x10x10 trovata da una ragazzina nel'alveo del torrente proprio nel depositi di ghiaia sotto la rupe di Medola.

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L'Anatasio si presenta in cristalli molto piccoli, gialli bipiramidali, a volte in gruppi molto numerosi, di solito su breccia ofiolitica, che è molto abbondante sul greto del torrente in prossimità di Sasso Medola

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La Clorite, una cristallizzazione di lamine tondeggianti di colore giallo/argentee, molto molto piccole, su quarzo ialino e accompagnata da calcite a botte, spalmata in vari gruppi di cristalli in una sola geode su breccia .L'identificazione non è sicura, anzi molto approssimativa.

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Il Quarzo si presenta in vario modo, su idrotermalite molto piccolo bipiramidato e di solito grigio per le inclusioni, su arenaria nera microcristallino molto piccolo e di solito accompagnato  molto probabilmente da cristalli di solfuri vari molto difficili da identificare e si può trovare anche su calcari in vene misto a calcite: di questo minerale non ho mai trovato dei campioni ne' significativo ne appariscenti.

L'Albite è in quasi tutte le fessure della roccia, di solito piccolissima a molto brillante, quella caratteristica lucentezza, si nota un po' ovunque su queste rocce.

La Pumpellyite è meno comune dell'Albite ma spesso accompagna, sotto forma di patine verdi, le vene cristallizzate.

La Marcasite è sui calcari arrotondati dal torrente, a macchie color ruggine e anche noduli sgretolati dal tempo.

 

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Copyright © 2010 Damiani Ivan. Pubblicato da "Lonardi Ing. Gian Luca".
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